sabato 5 gennaio 2013

Venti di secessione (In These Times, Stati Uniti)




Le spinte secessioniste tornano regolarmente a farsi sentire negli Stati Uniti. 
Sono un capriccio passeggero o indicano una tendenza politica profonda? 
Dopo la rielezione di Barack Obama migliaia di persone hanno firmato petizioni per chiedere la separazione del loro stato dalla repubblica federale. In Texas, Louisiana e Florida è ben radicato un movimento separatista reazionario che accusa Washington di attuare politiche marxiste e di sottrarre risorse ai singoli stati. Ma la spinta secessionista viene anche dai progressisti, convinti che nelle realtà piccole sia più facile esercitare la democrazia diretta e sperimentare politiche innovative, e dai pacifisti che puntano a smantellare l’apparato militare nazionale. È improbabile che il governo degli Stati Uniti, che pure si è schierato a favore di movimenti secessionisti in varie parti del mondo, acconsenta alla separazione di uno stato rischiando di scatenare un vortice di forze centrifughe. Ma lo spirito secessionista, secondo In These Times, può contribuire a migliorare il sistema federale, proponendo modelli politici più vicini alle esigenze dei cittadini.

Fonte: Internazionale, 21/27 dicembre, N°980

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