domenica 16 dicembre 2012

Berlusconi l'antieuropeo (El País)




Mentre l’Unione europea celebrava a Oslo il suo scintillante premio Nobel per la pace, Silvio Berlusconi faceva tremare tutti, annunciando di voler ritirare l’appoggio del suo partito al governo tecnico di Mario Monti, e di volersi candidare alle prossime elezioni per tornare a guidare il paese. Le parole di Berlusconi hanno suscitato forti dubbi sull’Italia e sul futuro dell’euro, causando anche un aumento dello spread spagnolo. A questo punto è facile immaginare che Berlusconi farà una campagna dal sapore populista e antieuropeo.
Secondo i sondaggi l’ex premier non ha molte possibilità di vincere, ma probabilmente riuscirà a contaminare di nuovo la politica italiana ed europea. La mossa servirà a Berlusconi come ennesimo scudo dai processi e impedirà l’approvazione di alcune leggi pensate per aiutare l’economia e la politica italiane. 
Durante il suo mandato, Monti è riuscito a restituire peso e credibilità ma a questo punto è
diventato chiaro che il suo governo era tenuto a galla solo perché i partiti non volevano pagare il prezzo politico delle necessarie ma impopolari misure di austerità. 
Finisce così prima del tempo la stagione del governo tecnico, segnata soprattutto dalla depressione in campo economico.
Ora l’Italia si prepara a scegliere il suo futuro tornando alle urne. Le elezioni sono previste per febbraio, e l’iniziativa di Berlusconi porta nuove incognite. Il candidato del centrosinistra, Pier Luigi Bersani, che
già si vedeva a capo del prossimo governo, dovrà impegnarsi al massimo. Monti dal canto suo non ha ancora fatto sapere se si presenterà alle elezioni con una sua lista di centro. Probabilmente dovrebbe.
L’Europa trema. La storia si ripete prima come tragedia e poi come farsa, scriveva Karl Marx. Nel caso di Berlusconi siamo al terzo atto. Le conseguenze, al momento, si profilano dannose per tutti.

(El País, Spagna)

Fonte: Internazionale N°979, 14/20 dicembre 2012


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